Decreto al Cdm, incentivi per assunzioni stabili
26 giugno, 11:06
Arriva il Piano Lavoro: il decreto legge e' all'esame del Consiglio dei ministri e, secondo la bozza all'esame, si prevedono "in via sperimentale" incentivi all'assunzione stabile di giovani tra i 18 ed i 29 anni. E' confermato il tetto di 650 euro al mese: gli sgravi saranno di 18 mesi per le nuove assunzioni e di 12 per le trasformazioni con contratto a tempo indeterminato.
Le risorse per gli incentivi per nuove assunzioni, secondo la bozza del dl Lavoro sul tavolo del Cdm, ammontano per il Mezzogiorno a 100 milioni per il 2013, 150 per il 2014, 150 per il 2015, 100 per il 2016. Per le altre Regioni 48 per il 2013, 98 per il 2014, 98 per il 2015, 50 per il 2016. Il provvedimento è di 9 articoli in 19 pagine.
PACCHETTO LAVORO ALL'ESAME DEL CDM - Il decreto legge per il lavoro arriva domani in Consiglio dei ministri, che affronterà anche l'altra questione cruciale del rinvio di tre mesi dell'aumento dell'Iva. Per il lavoro, si tratta di un primo pacchetto di misure per stimolare l'occupazione a partire da quella giovanile, con sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato degli under-30 e, in misura minore, per le stabilizzazioni (con incentivi per tutte le regioni, non solo al sud). E che complessivamente dovrebbe mettere in campo 1,3 miliardi di euro. E' una prima serie di interventi, i quali puntano anche sulla maggiore flessibilità in entrata, a cui seguirà "un secondo pacchetto" che "vareremo nei prossimi mesi", come sottolinea il premier Enrico Letta. Anche alla luce delle misure che il Consiglio Ue di giovedì e venerdì, incentrato proprio sul tema prioritario del lavoro, metterà sul tavolo, a cominciare dalla cosiddetta 'Garanzia giovani', il programma europeo che l'Italia vuole anticipare a gennaio 2014 per garantire ai giovani un'offerta formativa o un impiego entro quattro mesi dal termine degli studi o dall'impiego precedente. L'obiettivo è quello di completare il Piano nazionale per l'occupazione entro ottobre. E di combattere "il dramma del lavoro che non c'é" e che comunque ha un prezzo elevato: "Eurofound ha stimato che il costo della disoccupazione giovanile in termini di reddito perduto e di maggiori oneri per assistenza sociale è pari a circa 153 miliardi di euro l'anno: una dissipazione senza pari, uno sperpero che la crisi esaspera in un paradossale circolo vizioso", evidenzia lo stesso premier alla vigilia del Cdm, sostenendo che "la soluzione alla crisi deve essere europea" e che bisogna ripartire "dal lavoro", dalla sua "centralità". Questo secondo pacchetto di misure potrebbe trovare il sostegno finanziario nel 'tesoretto' da 3 miliardi che l'Italia può ancora recuperare da una terza tranche di rimodulazione del cofinanziamento dei fondi Ue 2007-2013, ma che attende il via libera della commissione Ue. Intanto proprio dalla riprogrammazione dei vecchi fondi strutturali europei il governo italiano ha già messo sul piatto un miliardo di euro, di cui 500 milioni per rilanciare l'occupazione giovanile al sud, con la decontribuzione delle assunzioni a tempo indeterminato degli under-30 (con incentivi che dovrebbero essere della durata di 18 mesi) ma anche per la stabilizzazione (con incentivi però su 12 mesi). Un principio, quello delle agevolazioni, che pur guardando prioritariamente al mezzogiorno si punta però a far valere per tutte le assunzioni stabili di giovani under-30 in difficoltà (disoccupati da almeno sei mesi o con bassa istruzione-formazione professionale) nel Paese e quindi anche per le regioni del centro-nord, contando perciò su risorse aggiuntive rispetto al miliardo di partenza e di provenienza nazionale: si parla di altri 300 milioni. "Non saranno decisioni che faranno discriminazioni, interverranno con più intensità nelle aree in cui la disoccupazione è più alta, come nel Mezzogiorno, ma l'intervento riguarderà tutte le regioni di Italia", precisa infatti Letta parlando in Aula alla Camera. In attesa del varo delle misure, arriva però l'altolà della Cgil sul rischio di un'eccessiva flessibilità: "Bisogna cominciare a fare provvedimenti che diano spazio all'occupazione dei giovani e non bisogna costruire nuove forme di flessibilità che sarebbero esattamente l'opposto delle necessità del Paese", dice il leader Susanna Camusso. "Il pacchetto lavoro va nella giusta direzione ma è indispensabile accompagnarlo ad una seria riforma fiscale", insiste il numero uno dell'Ugl, Giovanni Centrella, che stamattina ha incontrato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. Che ieri sera aveva visto gli altri sindacati per illustrare le misure da mettere sul tavolo.
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