01/06/10

GALATINA - INDAGINE A SCUOLA


Pubblichiamo l'articolo apparso su Quotidiano di Lecce di mercoledì 19 maggio a firma di Valentina Chittano su ragazzi e comunicazione:

Monitorare o essere monitorato? Quest'improbabile dubbio amletico è stato risolto da molti con la scelta di entrambe le opzioni che si racchiudono nel trasferimento della propria personalità nei social network, fino ad una dipendenza fisico-psicologica da internet e la creazione di una realtà parallela. E' lo scorcio amaro di un presente in cui i giovani ammettono di annoiarsi se trascorrono una giornata senza computer o cellulare. Lo dicono chiaramente i ventisette grafici realizzati dalla scuola media "Giovanni Pascoli" di Galatina, in seguito ad un sondaggio fatto tra le classi.
"Tutto è nato dall'aver affrontato nella mia classe, la terza sezione F, l'argomento relativo alle dipendenze - spiega M.M., docente di matematica e scienze e referente di educazione alla salute della Pascoli - e dalla necessità di poter trarre dal quotidiano dei ragazi un esempio. Noi docenti abbiamo trovato una diminuizione del grado di attenzione deglli alunni. C'è difficoltà ad affinare la percezione uditiva e la capacità visiva. Si fa tutto frettolosamente. Abbiamo così immaginato che buona parte della responsabilità potesse ricadere sull'uso del cellulaare e del computer. I risultati della nostra indagine lo hanno confermato: alunni e famiglie schiavi della multimedialità dei telefonini". Tra i dati più allarmanti emerge, ad esempio, che alcuni ragazzi, anche nelle classi prime (quindi di circa 11 anni), riescono a consumare quattromila messaggi nel girodi un paio di settimane. Per quanto riguarda l'uso del pc, ci sono alcuni che affermano di non avere un profilo sul not social network Facebook o sul programma di messaggistica istantanea Messenger (tra il 45 % ed il 60 % per le prime, il 50 % per le seconde, tra il 25 % ed il 40 % per le terze) ma il resto dei ragazzi trasorre in cht almeno due ore al giorno.
"Messaggiare e chattare può avere lo stesso effetto che hanno le sostanze psicoattive se protratti per molto tempo - spiegano gli esperti del Sert dell'ospedale di Galatina, intervenuti a scuola - il computer ed il cellulare devono essere un mezzo non un fine cui tendere".
La psicologa Monia Ghionna che è a disposizione dei ragazzi, ha notato da alcuni colloqui come gli alunni abbiano difficoltà di comunicazione con i genitori: "così - conclude - cellulare e computer diventano per loro una valvola di sfogo".

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