È un incognita il destino del programma Erasmus,
che a inizio ottobre 2012 sembra essersi ritrovato ostaggio della guerra del
bilancio tra le istituzioni europee. Da una parte i Paesi pro-austerità del
fronte nordico, Gran Bretagna, Germania e Finlandia, che in tempi di crisi
vogliono tagliare i fondi all'Ue, dall'altra la Commissione e l'Europarlamento
che chiedono invece risorse per finanziare i programmi per crescita,
occupazione ed educazione. L'incertezza sul futuro del programma di scambio universitario
ha già fatto mobilitare tutti. Strasburgo si è attivata subito, e in commissione bilancio sono stati
approvati nei giorni scorsi emendamenti per evitare i tagli del Consiglio Ue
sul programma Erasmus. Il coordinatore nazionale
dell'Unione degli universitari Michele Orezzi ha chiesto «una risposta certa e
immediata per garantire tutti gli studenti che già oggi stanno pianificando e
hanno il diritto di organizzare in tutta tranquillità il prossimo anno
accademico». Perché, ricordano i Giovani industriali, «tagliare il progetto
Erasmus significa amputare la possibilità di migliorare il nostro futuro». Studentesse e studenti italiani sostengono le proteste dei
loro colleghi in giro per l'Europa in quanto appare folle che uno dei programmi più importanti per la
mobilità internazionale che ha permesso a tanti giovani di vivere un'esperienza
fondamentale in Europa venga tagliato. L'Europa dell'austerity continua a
colpire i giovani e tutti coloro che a fatica vogliono condividere
un'esperienza formativa che ha permesso ad oggi un minimo confronto tra gli
studenti e una seppur parziale integrazione europea". Secondo le ultime
indiscrezioni sembrerebbe che per il momento sia stata effettuata, in via
d’urgenza, una integrazione dei fondi necessari per quest’anno. Questo non
basta però a tranquillizzare gli studenti, visto che il buco economico è ancora
ingente e le sorti del progetto per i prossimi anni restano tutt’ora incerte.